Titolo: I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio. Scoperte archeologiche a Cipro.
Luogo: Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli.
Periodo: dal 14 marzo al 2 settembre 2007.
Biglietti: intero euro 8, ridotto euro 6 comprensivo dell’ingresso al museo, solo mostra intero euro 4,50, ridotto euro 2,50.
Orario: da martedì a domenica ore 9-20; la biglietteria chiude alle ore 19. Lunedì chiuso.
Catalogo: Gangemi editore
Informazioni: tel. 06 82059127 – sito della mostra
Comunicato stampa
Quasi 60 reperti provengono dal sito archeologico di Pyrgos nell’isola di Cipro, dove la Missione Archeologica dell’ITABC – CNR, finanziata dal Ministero degli Affari Esteri ha portato alla luce la più antica fabbrica di profumi – ad oggi nota – del Mediterraneo. Ben 4 profumi preistorici sono stati ricreati appositamente per la mostra, sulla base di prove di archeologia sperimentale e potranno essere annusati dal pubblico lungo il percorso.
Tutti gli elementi che costituiscono la mostra guidano il visitatore attraverso l’affascinante scoperta, emersa a Pyrgos (sito sul versante meridionale della collina di Mavroraki nell’isola di Cipro), dei resti di un impianto industriale costituito da un vasto edificio di almeno 4.000 metri quadri che risale all’inizio del II millennio a.C.
È stato così dimostrato per la prima volta che nell’estremo bacino orientale del Mediterraneo l’olio d’oliva non veniva prodotto a soli scopi alimentari ma anche come base per la produzione di antichi profumi.
Le otto campagne di scavo – iniziate nel 1998 dalla Missione Archeologica Italiana del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dirette dalla ricercatrice Maria Rosaria Belgiorno – hanno messo in luce fino ad oggi il 30% circa del complesso architettonico.
“I profumi diAfrodite e il segreto dell’olio. Scoperte archeologiche a Cipro” racconta una storia, quella di Pyrgos, che nei suoi sviluppi ricorda le vicende di Pompei. Intorno al 1850 a.C. un violento terremoto sorprese gli abitanti del villaggio. Le mura del “polo industriale” crollarono e ricoprirono officine e laboratori. Non è escluso che la totale istruzione dell’edificio e la decisione di abbandonare il sito da parte degli abitanti sia stata causata non solo dall’evento sismico, ma anche da un violento incendio divampato dopo il terremoto, alimentato dall’enorme quantità di olio fuoriuscito dalle giare travolte dal crollo delle strutture murarie.
Come avvenne per Pompei, anche a Pyrgos è bastato scavare sotto un sottile strato di terra per trovare un vero proprio mondo sigillato. Quando la fabbrica dei profumi fu scoperta, la disposizione dei vasi e delle suppellettili mostrava che al momento del terremoto si stavano producendo diverse essenze profumate. Nel cortile adiacente sono
stati trovati preziosi askoi e decine di vasi, bacili, tazze, porta profumi e attingitoi accanto ad una giara e ad altri tre grandi contenitori anforoidi che fanno ipotizzare la presenza di una sorta di luogo di scambio assimilabile ad una vera e propria profumeria.
Anfore, imbuti, brocche, pissidi, incensieri, bracieri, miscelatori e mortai – di cui 12 vetri, 5 alabastra e altri manufatti in ceramica e pietra – sono gli oggetti, provenienti dallo scavo archeologico di Pyrgos e dal Museo distrettuale di Limassol, che costituiranno il cuore di “I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio. Scoperte archeologiche a Cipro”
Commento
La novità dell’esposizione romana è che, accanto alla visione dei reperti quali incensieri, anfore e tutto ciò che serviva alla conservazione del prezioso liquido, è possibile anche ritrovare gli odori del tempo, attraverso una rassegna delle principali piante che venivano usate per preparare le essenze.
Una mostra non solo da vedere, dunque, ma anche tutta da “annusare”.